Una legge californiana vieta alla popolazione di leccare rospi (aspettandosi di ottenere allucinazioni).
L'origine del mito di leccare i rospi per ottenere uno sballo psichedelico sembra risalire agli anni '70 del 1900, quando alcune comunità hippies dichiararono di dedicarsi alla ,leccata di rospo ,per sballarsi in assenza di altre sostanze psicoattive. Inutile dire che, anche se fosse vero che alcuni si mettevano ad inseguire rospi per i boschi alla ricerca di un "viaggio", nessuna esperienza psichedelica è mai stata ottenuta dalla leccata di un rospo.
Nel deserto del Sonora , tra ruscelli, sorgenti e canali di scolo vive iun rospo, bello grosso, ritenuto psichedelico.Di giorno nascosto al riparo dal sole, al tramonto esce dai suoi anfratti e si gode la frescura notturna. Fino al 1968 la sua era la vita di tutti i rospi del mondo. ....ma negli Stati Uniti arriva l’estate dell’amore. Sesso, rock’n’roll e molta, molta droga.
Ed ecco per il povero rospo una sorte davvero grama. Una volta scoperto che il suo veleno ha effetti psichedelici pazzeschi, inizia la caccia al rospo e nasce la leggenda di leccare i rospi.
Ma esistono veramente? C’è davvero qualcuno che ha il coraggio di prendere in mano un rospo grande quanto una tazza da latte e leccagli la schiena?E se una simile pratica non fosse una bizzarria recente ma risalisse ad un antico culto sciamanico indiano?
Ma la domanda fondamentale è, chi è stato il Primo a Leccare quello che pur non sapendo nulla sugli effetti allucinogeni ha deciso di dare una bella passata di lingua su un rospo velenoso? Quale male di vivere o morbosa curiosità può averlo portato ad un simile abisso? Perché qui non si tratta del dolce e veloce bacio della principessa. Qui si parla di leccare il rospo come un bambino lecca il gelato, con tutta la lingua fuori ad avvolgere la schiena molle e viscida, coperta di verruche ed escrescenze.
Il veleno di questo tipo di rospo contiene grandi quantità di un alcaloide denominato 5-MEO-DMT. Questo alcaloide, già noto dagli anni ‘30, non ricevette l’attenzione che meritava e fu lasciato nell’oblio per oltre 20 anni. Poi, nel 1959, si stabilì che la 5-MEO-DMT era l’alcaloide predominante dei suffumigi allucinogeni di parecchie tribù indiane del nord America. I loro trip tuttavia erano dovuti per lo più all’inalazione di varie miscele di fiori, semi, cortecce e gambi di piante.
1968. Si scopre che la 5-MEO-DMT non si trova solo nel regno vegetale, ma anche in quello animale. Ed è esattamente a questo punto – nel momento in cui viene dimostrato che il suo veleno contiene enormi quantità di questo alcaloide - che il rospo alvarius cambia nome e viene consegnato alla storia come Psichedelico, diventando l’oggetto del desiderio di una generazione di tossici.
L'origine del mito di leccare i rospi per ottenere uno sballo psichedelico sembra risalire agli anni '70 del 1900, quando alcune comunità hippies dichiararono di dedicarsi alla ,leccata di rospo ,per sballarsi in assenza di altre sostanze psicoattive. Inutile dire che, anche se fosse vero che alcuni si mettevano ad inseguire rospi per i boschi alla ricerca di un "viaggio", nessuna esperienza psichedelica è mai stata ottenuta dalla leccata di un rospo.
Nel deserto del Sonora , tra ruscelli, sorgenti e canali di scolo vive iun rospo, bello grosso, ritenuto psichedelico.Di giorno nascosto al riparo dal sole, al tramonto esce dai suoi anfratti e si gode la frescura notturna. Fino al 1968 la sua era la vita di tutti i rospi del mondo. ....ma negli Stati Uniti arriva l’estate dell’amore. Sesso, rock’n’roll e molta, molta droga.
Ed ecco per il povero rospo una sorte davvero grama. Una volta scoperto che il suo veleno ha effetti psichedelici pazzeschi, inizia la caccia al rospo e nasce la leggenda di leccare i rospi.
Ma esistono veramente? C’è davvero qualcuno che ha il coraggio di prendere in mano un rospo grande quanto una tazza da latte e leccagli la schiena?E se una simile pratica non fosse una bizzarria recente ma risalisse ad un antico culto sciamanico indiano?
Ma la domanda fondamentale è, chi è stato il Primo a Leccare quello che pur non sapendo nulla sugli effetti allucinogeni ha deciso di dare una bella passata di lingua su un rospo velenoso? Quale male di vivere o morbosa curiosità può averlo portato ad un simile abisso? Perché qui non si tratta del dolce e veloce bacio della principessa. Qui si parla di leccare il rospo come un bambino lecca il gelato, con tutta la lingua fuori ad avvolgere la schiena molle e viscida, coperta di verruche ed escrescenze.
Il veleno di questo tipo di rospo contiene grandi quantità di un alcaloide denominato 5-MEO-DMT. Questo alcaloide, già noto dagli anni ‘30, non ricevette l’attenzione che meritava e fu lasciato nell’oblio per oltre 20 anni. Poi, nel 1959, si stabilì che la 5-MEO-DMT era l’alcaloide predominante dei suffumigi allucinogeni di parecchie tribù indiane del nord America. I loro trip tuttavia erano dovuti per lo più all’inalazione di varie miscele di fiori, semi, cortecce e gambi di piante.
1968. Si scopre che la 5-MEO-DMT non si trova solo nel regno vegetale, ma anche in quello animale. Ed è esattamente a questo punto – nel momento in cui viene dimostrato che il suo veleno contiene enormi quantità di questo alcaloide - che il rospo alvarius cambia nome e viene consegnato alla storia come Psichedelico, diventando l’oggetto del desiderio di una generazione di tossici.
Non sempre, però i rospi si trasformano in principi con un bacio...solo nelle fiabe, ahimè! Perciò niente corse per inseguire rospi alla ricerca di un "viaggio" da favola......
.... non conoscevo questa storia , grazie a voi!!
RispondiEliminasi,è bella
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