martedì 17 maggio 2011

La civiltà dei Dogon

«Un tempo quando il cielo era molto vicino alla terra, le donne Dogon staccavano le stelle e le davano ai bambini. Poi, quando questi erano stanchi di giocare, le mamme raccoglievano gli astri e li rimettevano nella volta celeste».( Marcel Griaule )


Dogon sono una popolazione africana del Mali. Questa popolazione, di circa 240.000 individui, occupa la regione della falesia di Bandiagara a sud del fiume Niger e alcuni gruppi sono stanziati nei territori attigui al Burkina Faso. Sono prevalentemente coltivatori di miglio e hanno una particolare abilità come fabbri e scultori. Sono diventati una delle popolazioni più affascinanti della letteratura antropologica. I contatti che la leggenda vuole avessero con mondi lontani, sono loro valsi la definizione di figli delle stelle.
Un tesoro, quello dei Dogon, di cui l’arte occidentale scopre appieno il valore soltanto dalla fine degli anni sessanta. E che ora è in mostra a Parigi fino al 24 luglio. Una ricca mostra,più di trecento, fra maschere, statue e utensili gli oggetti proposti al pubblico.La forza espressa dagli oggetti dell'esposizione proietta il visitatore in un magico cerchio di energia, sottolineando la creatività e l'abilità tecnica dei Dogon.
Conclude il percorso un suggestivo allestimento dove 140 opere parlano dei miti delle origini e dove dieci pilastri delle Toguna, le «case per le parole» in cui i Dogon si siedono per discutere i problemi della comunità, sono disposti in modo da formare un percorso che porta alla grande scultura Djennenké, un capolavoro assoluto dell'arte africana.

"La civiltà dei Dogon" Parigi, Musée du Quai Branly Fino al 24 luglio

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