venerdì 6 maggio 2011

pianeta fresco ... Faites vos jeux les jeux sont faits...





Pianeta fresco è senza dubbio un tentativo unico di collegare l’alto e basso del panorama alternativo internazionale, e cioè il mondo degli intellettuali con quello dei giovani alternativi, fragili e vagabondi.
Considerato uno dei più bei prodotti della neo-avanguardia italiana, i nomi di artisti e scrittori che presero parte al progetto sono senz’altro di prim’ordine: Ginsberg, Sottsass, Leary, Ferlinghetti, Burroghs, Paul McCartney, Pistoletto, Crippa. Arti, visioni, immaginario, esperienze, filosofia, resoconti di viaggio (nel secondo numero si parla di un cheap travel tra Afghanistan e Pakistan, più avventuroso di un Salgari, più on the road di un Kerouac) e molto altro ancora.
Chi vi scriveva veniva considerato un drogato, un allucinato, un delinquente… insomma, un giudizio in linea con quello che accoglieva gli autori che già da anni Fernanda Pivano "importava" in Italia traducendoli dall’inglese.
La grafica, come l’innovazione tipografica, erano veramente fantastiche… in linea con quella beat delle riviste dell’UPS (Underground Press Syndicate) . Autori ne furono Ettore Sottsass ed alcuni dei suoi amici, rimasti anonimi".
Leggere non è più atto passivo, ma diventa azione, scoperta, gioco, un po’ come accade sfogliando certi libri per l’infanzia. Ed è al gioco degli I Ching che Pivano-Sottsass e Ginsberg hanno fatto ricorso per decidere se pubblicare o no la rivista. La sentenza, riprodotta nelle prime pagine, recita:
"Il pozzo. Si cambi pure di città, Ma non si può cambiare il pozzo. Non cala e non cresce. Essi vengono e vanno e attingono al pozzo. Se si è quasi raggiunta l’acqua del pozzo, Ma non si è ancora ben giù con la corda, Oppure se si infrange la brocca, questo reca sciagura."
Frase oscura, che tuttavia viene interpretata come auspicio favorevole per proseguire nell’avventura editoriale.
La stagione di Pianeta Fresco – dirà la Pivano – finì senza morire, con la proposta di decondizionamento e comunicazione valide per sempre, con la certezza della esigenza dei Diritti Civili caparbiamente difesa, con la speranza o il sogno o l’utopia di repressioni e di eccidi evitati se il capitale fosse stato evitato, con l’immagine di un mondo pulito, di gente pulita, di consapevolezze pulite. […] Pianeta […] che io, che noi, che loro, volevamo / volevano fresco: senza inquinamenti ma anche senza corruzioni.





pianeta fresco
numero 1, dicembre 1967
- Direttore Responsabile: Fernanda Pivano
- Direttore Irresponsabile: Allen Ginsberg
- Capo dei Giardini: Ettore Sottsass Jr.
Edizioni East 128, Milano








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